fu Giorgio, nato a Zara il 7.1.1912, già residente a Pesaro, Strada Panoramica 49, è pregato di voler inviare il suo attuale recapito per comunicazioni riguardanti beni mobili a Zara, via Barcaioli, all'ANVGD, pz. della Pigna 6, Roma.

. E' aperto il concorso per il conferimento di 35 borse di studio di -lire 50.000 ciascuna, intitolate al nome di Enrico Scodnik, a favore di giovani di ambo i sessi, appartenenti a famiglie italiane, profughe dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia, ed originarie da detti territori (nel senso che almeno uno dei genitori del concorrente sia nativo dei medesimi); hanno altresì diritto a prender parte al concorso i giovani nati in quei territori ed appartenenti a famiglie italiane profughe dalla Venezia Giulia, da Fiume e dalla Dalmazia. Le...

All'on. Aldo Moro, ministro degli esteri, è stata inviata la seguente lettera. La Società Dalmata di Storia Patria, gelosa custode del passato storico artistico della Dalmazia, rivolge a Lei, Signor Ministro, che ritorna per la seconda volta in Jugoslavia, un vivo appello. Ripetutamente abbiamo auspicato per la collaborazione culturale fra le due sponde adriatiche il nome di Nicolò Tommaseo perché nessun altro nome ne potrebbe dare maggior valore ideale. Il grande dalmata mai negò agli slavi il diritto di civiltà e di libertà per il quale...

foto Didascalia:I partecipanti all'incontro riuniti assieme a Don Felice segue si e celebri della storia ravennate (imperiale gotico bizantino), mons. Odorizzi pose in modo particolare l'accento sulle relazioni e sui rapporti fra le due gloriose città. Ricordò, fra l'altro, che un istriano, San Massimiano, fu arcivescovo di Ravenna, e per sua munificenza furono erette a Pola basiliche emule delle ravennati. Ravenna fu sede non solo di imperatori, re ed esarchi, ma anche e soprattutto fu splendida sede di una Chiesa illustre, tra le più...

. In occasione dei due raduni (a Genova, dei fiumani ed a Pescara, dei dalmati) l'ANVGD ha pubblicato e diffuso tra gli esuli una cartolina celebrativa del Cinquantenario dell'impresa dannunziana per Fiume. La cartolina, che compone ad unità elementi diversi, sparsi nell'arco di mezzo secolo ma legati da un unico filo, riproduce al centro la fotografia (è ormai un documento) di Gabriele d'Annunzio pensoso ed orante, davanti alle bare dei fratelli uccisi durante il Natale di Sangue. Simbolicamente, la bandiera che li ricopre abbrunata, è...

Con una suggestiva cerimonia svoltasi nella chiesa dei salesiani a Trieste, sono state celebrate le nozze del dott. Guido Urizio con la signorina Gianfranca Penso, di Lussino. Ha officiato la Messa e benedetto l'unione il parroco don Umberto Bittolo, il quale ha rivolto agli sposi significative espressioni augurali impartendo alla fine la benedizione papale. All'organo il maestro Milossi tra i pezzi musicali ha inserito l'Inno all'Istria, creando una particolare atmosfera di sentita nostalgia per la terra natia. Molti i parenti e gli amici...

Per ogni musicista che si rispetti, la carriera artistica dev'essere sempre abbondantemente costellata di sacrifici, di delusiceli, di noie, e di rinunce. Anche per lui, la lunga strada era stata tutt'altro che facile ed agevole, bensì irta d'ostacoli d'ogni sorta, aspra e faticosa; ed anche lui come «ogni maestro che si rispetti» aveva trascurato ogni cosa per lo studio della musica, aveva rotto i timpani e il sonno dei vicini e dei lontani, nelle interminabili ore di studio, aveva percorso chilometri e chilometri a piedi col fodero del...

Veneranda Biasoletto ved. Gropuzzo - foto All'alba del giorno 20 agosto, a Rovereto, spirava serenamente senza sofferenze Veneranda Biasoletto vedova di Stefano Gropuzzo, esule da Dignano d'Istria, dove era nata 85 anni fa. I-la lasciato nel più profondo dolore il figlio Domenico con la consorte Caterina Contossi, la figlia Veneranda con il marito Domenico Biasoli, i nipoti Graziella, Modestina, Pietro Noè, Maria Assunta, Ughetto e Sergio Biasol, Gioconda e Alda, Diva e Giampietro. La Defunta fu una eccellente madre, infaticabile lavoratrice...

Capitolo XIV Ordini sopraggiunti protrassero l'inizio del movimento, per il terzo trasferimento, a sera inoltrata. Con una certa libertà di azione, pur sempre sorvegliato a distanza, e per quanto me lo permettesse la pioggia che cadeva 'ininterrottamente da oltre ventiquattro ore, chiesi mi si permettesse di dare un po' di assestamento a ciò che indossavo e che già si presentava con un aspetto pietoso. Ogni richiesta, rivolta ad un graduato della stanza, rimase lettera morta. Per tutta risposta un sardonico sorriso. Mi arrangiai da solo. Il...