Nel venticinquesimo anniversario della morte di nostra madre ALBINA STIGLICH VED. KRIVITZ - foto avvenuta in Vicenza, e lontana dalla sua Pola che tanto amava, le figlie Argea e Lidia, con i figli Bruno e Sergio, la cognata Maria con i figli Aldo, Claudia e Luciano e le loro famiglie, La ricordano sempre con immutato affetto, nonché: amici e conoscenti residenti in Italia ed all'estero. EUGENIO DE GIOVANNI - foto Ha suscitato vivissima impressione nel Villaggio dell'esule di via Romana a Monfalcone la scomparsa improvvisa del dalmata...

STORIA DELLA CHIESA: L'EPOCA DEI CONCILI, di K. Baue e E. Ewig, pp. 508, lire 20.000, Jaca Book. Nel secondo volume della grande opera «Storia della Chiesa» sono analizzati i concili del quarto e quinto secolo, da Nicea a Calcedonia, fondamentali per lo sviluppo della dottrina: con ampio sforzo documentario viene qui «registrato» il consolidamento ufficiale dell'istituzione dopo il lungo periodo delle persecuzioni sullo sfondo della cristianizzazione dell'impero, del consolidamento della gerarchia ecclesiastica, dell'ordinamento liturgico e...

Xe tanti anni, Pola, che te go lassà, xe tanto tempo ma no te go scordà, tuti me disfi che ti son cambiada, ma nel mio cuor la stessa ti son restada, la stessa che sogno quando go nostalgia, la stessa che parlo quando son in compagnia de veci polesani afezionadi come mi, che no fa gnente altro che parlar de ti, de quando i iera giovani alegri e senza schei, a cantar su e zo pel corso semo poveri ma bei, dele mule pei giardini che pareva tante stele, sensa contar i muli pronti a Targhe le bele, de tuti i cafè e i bar che usava andar la...

La polemica sul paese di nascita di San Girolamo continua. «Alla ricerca di Stridone», Arena n. 20 del 23 maggio scorso, Giulio Rosellì ci presenta la difficoltà di poter localizzare il paese di nascita di San Girolamo, perché una nota enciclopedia torinese nelle sue pagine dice che: «San Girolamo è nato in Dalmazia, a Stridone presso Aquileia». Egli appoggia la sua tesi sull'affermazione contenuta nell'enciclopedia e sul fatto che su tutte le carte, documenti, pubblicazioni, non compare il toponimo Stridone, bensì quello di Sdregna, che si...

Passato San Vito e letto questo Fogoler, andremo tutti in ferie: c'è chi ha già prenotato la pensione in montagna e chi, incallito nelle vecchie abitudini rivierasche, ha scritto in Romagna, in Riviera o a Versilia. C'è anche chi, a causa della crisi e della cassa integrazione, dovrà accontentarsi di andare in bicicletta con la canna e la «'voliga» a pescare sulle rive del Po. In cambio ci saranno però anche i soliti raccomandati di ferro, che a quest'ora sono già a godersi il sole di Pugnochiuso sul Gargano, le spiagge di Taormina o la...

Sbaglierebbe chi, intervenendo per la prima volta a un nostro raduno, pensasse di capitare in mezzo a fuggiaschi, a diseredati, a poveracci male in arnese, a morti di fame. Niente di tutto questo. A Modena, 1'11 giugno, quel tale avrebbe riportato la netta sensazione, invece, di trovarsi a un «garden-party» (trattenimento all'aperto) di magnati dell'industria e del commercio o di sceicchi del petrolio: lusso, opulenza, macchine da farti venire il capogiro (cilindrala minima 5.000 cm3), signore una più elegante dell'altra, signori...

MARIO VENUTTI - foto Dopo lunga malattia, serenamente sopportata, è morto all'ospedale civile di Grado Mario Venutti. Nato a Pola il 21 febbraio 1902 era stato impiegato di quel Comune e per un certo periodo anche a Brioni, alle dipendenze dell'amministrazione del famoso centro turistico, dove era assai conosciuto. Dopo l'esodo si era fermato a Grado trovando occupazione presso gli alberghi Europa e Morosini. Fu il primo delegato comunale dell'ANVGD a Grado e in tale veste prestò la sua opera in anni difficili per gli esuli, dando il meglio...

Per lunghi venti anni no go rivisto la nostra cara Rena, el nostro bel mar, la nostra veda Pola. Po', un bel giorno, go convinto la molie e i fioi ad andar a veder el nostro mar trasparente, le nostre grote bianche e lisse, le nostre fresche pinete. Come che ve contavo un'altra volta, in agosto del 1967, finalmente, semo andadi e i do giorni xe diventadi diese... e de quela volta tuti i anni semo tornadi a Pola d'estate. Digo Pola perché là se semo fermadi per uno o do mesi, ma in 'sti diese anni e passa, semo andadi a far el bagno in zento...

Erano le cinque del mattino, quando lasciai la casa, troppo presto per svegliare gli altri. M'i alzai e -mi -preparai in silenzio; dovevo percorrere a piedi un lungo tratto di strada i(era un voto che facevo alla Madonna), per portarmi al Santuario della Madonna delle Grazie; non c'è una persona che entri senza chiedere una grazia. Arrivata al piazzale della chiesa, la porta era socchiusa; aprii ed entrai. Quel fresco e tenue odore di incenso, il grande silenzio della chiesa vuota, mi davano una sensazione di sollievo e serenità che...