Longo Moscheni trent'anni di nozze 09/06/1984
Il 2 giugno Mario Longo Marussa Moscheni (Belessa) hanno festeggiato a Villorba di Treviso il trentesimo anniversario dal loro matrimoio. Felicitazioni e auguri vivissimi.
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Due versioni per una riflessione Cosa fare per il nostro futuro - Rico Rovis 09/06/1984
Rico Rovis ci ha comsegnato a Rimini due articoli di commento alle note amare e dolenti di Alberto Fontanive, incaricandoci di scegliere quale dei due pubblicare, a seconda dell'ottica Preferita. Ci pare invece utile
e interessante affrancare entrambe le versioni per mettere a confronto due modi di valutare la nostra vicenda di esuli. Ciò al fine di favorire l'ulteriore considerazione d'un tema fondamentale che ci riguarda da vicino
e che anche in uno stesso autore può stimolare una valutazione critica con diverse sfumature. Perché questa...
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CUSSI TRA NOI - foto 09/06/1984
Mario Smareglia, Lino Drabeni e Uccio Pastrovicchio a Rimini
Marina Massenich ved. Pontelli ved. Milia (Bibi) nata a Orsera, di 91 anni con la figlia Nerina a Cagliari e le due amichette Maria Grazia e Simonetta
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SCARTIZIE Sport in basso - Pascal dai Simons 09/06/1984
Anche nello sport incombe la crisi Tutti i traguardi raggiunti in passato
si stanno sgretolando sotto il peso di difficoltà di conduzione e di partecipazione
Ed ogni cosa viene assorbita piacevolmente con l'obbligo dell'ottimismo
Pascal dai Simons
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In 370 per rievocare e cantare Dignanesi insieme - Ovidio Negri - foto 09/06/1984
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Didascalia: II presidente dei dignanesi Ovidio Negri con alla sua sinistra il vicepresidente Mario Palin e alla destra il segretario Marino Giachin, il prof. Marino Bilucagna, il prof. Luigi Donerà e Guerrino Manzin
Sfidando il tempo sfavorevole, i dignanesi anche quest'anno sono accorsi in gran numero alla festa che gli organizzatori, con entusiasmo e abnegazione. avevano preparato e curato nella ormai familiare Peschiera del Garda. Già sabato sera eravamo in 95. Domenica. dopo la solenne messa concelebrata da cinque nostri...
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Rito a Basovizza 09/06/1984
La Lega Nazionale ricorderà quanti immolarono la loro vita nelle tragiche giornate del maggio 1945 nelle voragini dell'altopiano carsico con una cerimonia religiosa davanti alla Foiba di Basovizza domenica 10 giugno, alle 11.
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La careta del giornal Per darghe una sburtada - Gloria Arvigo Collani 09/06/1984
— I t son una testona. Za ti ga sempre capido cavoli per rare. Voleria saver perché ti te intestardissi a scriver: no ti ga ancora capido de gaver stufado la gente? «E mi cussì...» «I mii fioi col!.... Cossa solo ti ti ga do fioi? Ti me pro la Cornelia, quela dei "gioielli", ma almeno ela la iera rata dona importante, che la gaveva uose in capitolo!
— Secondo ti alora — se no scrivo un per de storiele su la vita de tori i giorni — de cosca dovaria scriver? Ti sa che me se vegnudo paura de far altri "murari",
— Qua te volevo, picia. Me par...
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Pietro Sfilligoi - Virgilio Mauro - foto 09/06/1984
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li 18 maggio 1978 veniva improvvisamente rapito al nostro grande affetto ed alta estimazione, il prof. Pietro Sfilligoi, esimio stenografo giornalista. insuperabile insegnante, uomo molto devoto alla causa nazionale. La tomba si trova nel camposanto di Udine, campo TT 10, dopo la chiesa. Sul sepolcro la seguente epigrafe:
A Pietro Sfilligoi gli allievi che all'arte stenografica amorevolmente educò. Polo. Udine,
Il pro). Piero (così veniva affettuosamente chiamato) ha una valorosa sorella Ilda. via Buffolara 35, Parma) e un figlio che...
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Pensierini - Mario Vlacci 09/06/1984
Un sior
se 'I xe un vero sior,
el fa la sua bela figura. in ogni posto.
Fora de casa
go nuda in più mari, ma mai go fato
una bone tociada.
Roma gaveva de far
coi Cesari;
Venezia coi Dogi ;
la Francia col Corsica; l'Austria col Kaiser;
l'Italia col Duce:
la Jugoslavia col Druze: e noi istriani
soli con tuti questi;
russi
con tanta esperienza fata, no xe de stupirse
se (orsi seme
la gente
più in gamba del mondo.
Ramaricarse
su de un passato
perché el iera bel;
no resta che far un altro, e zercar
de sto perderlo.
L'idea poi esser bona;
sempre...
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Vi vedo tutti - Lucio Vicario 09/06/1984
A Rimini la mia gente! Come richiamati da un ultrasonico messaggio, inudibile da chi non è atto a recepirlo. si sono dati appuntamento d'amore e di fede i figli della medesima discendenza, di diverse generazioni, da itinerari lontani... Ti vedo, vecchio dalle mille rughe scavate nel volto scabro, donna che il crine imbiancato porti ancora con l'onda civettuola che ti rendeva cosi graziosa fra le maestrine della «Dante»; giovane, erede di una generazione che scelse l'esilio come estremo atto di amore, figlio dagli occhi vigili nel cogliere...
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