POLA DELL'ALTRO IERI Col maestro Beltrame - Luciano Sferco - foto 24/11/1984
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Prima fila, in basso. da sinistra: ?, Schlemintz. Privileggi, P, Ferrarese, ?, Weber, Sola, Edy Viscovich e Barbanera; seconda fila: Paoletti, ?, Morciano, Sirol, ?. Mosca e Macorini: terza fila: Tomasini, Nini Zar, Sancovich, Gastone Vaniglio Molinari, ?, e ?: quarta fila: L. Sterco, Geny Viscovich, Scomersich, ?, Vlach, Nino Valcovich, Miletti e Fulvio Savorgnan; quinta fila: Fredy Seifert, Fiorido, ?, Aldo Peressa, Claudio Scabich, Ottavio Viscovich, Uccio Neffat ed Aligi Seifert; sesta fila: ?, Urizio, Lamicela e Berto Lanza.
Se...
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Così tra noi - vignetta 24/11/1984
Ti ga dito che ei xe bon!» «Ma ze sta ei mulo malegnaso a ferme sto scherso de l'esca con l'osso
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Sottoscrizione 24/11/1984
Lucio Cerdonio ci invia lire 120.000 quale seconda quota di autotassazione per sostenere il giornale, come promesso nel marzo scorso.
Nella Castellani Tanzella, Milano lire 30.000 come da proposta Farba per il trimestre ottobre-dicembre 1984.
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Piccola posta Le correzioni - Marino Coglievina 24/11/1984
Nel n. 2363, prima colonna in prima pagina, si doveva leggere cacciatorpediniere Abba, non Alba, e in seconda colonna precedere, non percedere. E in terza pagina che significa una «szaia de fichi» come si chiede Gloria Arvigo Collari? Ho capito ad sensum; forse dal croato zajed, zajam: in comune, insieme, comunità. E poi un sluss? Un sussulto?
Marino Coglievina
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Lettere in controluce Intorno all'Istria ieri e oggi - Leopoldo Bari 24/11/1984
Egregio professor Cella, ho letto la sua recensione sull'Arena di Pola del mio volumetto sull'Istria e per certi aspetti ne sono lusingato e grato, ché un suo giudizio di studioso professionista è quanto mai prezioso per un dilettante quale io sono; e l'ho premesso che si trattava di «modeste, lacunose ed incomplete note. Cercherò qui di darle qualche chiarimento sui suoi rilievi alcuni dei quali, per la verità, severi, e qualcuno che poteva essermi risparmiato con una maggior attenzione. Tra questi quello relativo alla bibliografia che è...
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SCRITTOIO Con Dussizza 24/11/1984
Io e Dussizza non ci conoscevamo, non ci eravamo mai incontrati prima se non per aver incrociato le penne, tempo addietro, sulle pagine dell'Arena. Poi, dopo l'incontro-scontro, avendo scoperto che abitiamo di casa, qui a Torino, ad una distanza uno dall'altro come a Pola sarebbe stato dalla Riva alla Casa del balilla, percorrendo via Mazzini e Via Garibaldi e via Barbacani e via Smareglia e viale Roma, ho pensato che era giusto conoscerci e parlarci. Detto e fatto: ho telefonato a Dussizza invitandolo a prendere insieme il caffè. Dove, mi...
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QUADRANTE EST Rimozioni adriatiche con spugna freudiana - Nadia Benci 24/11/1984
Ho letto sul Gazzettino del 28 ottobre scorso questa breve ma significativa lettera di un anonimo lettore. Ritengo utile, anche per i lettori dell'Arena, trascriverla interamente. Qualcuno imparerà che il nome di Diadora era l'antico nome di Zara, attualmente chiamata alla jugoslava Zadar. Ma la lettera, come dirò successivamente, insegnerà anche altre cose. Eccola: «Nella rubrica "Viaggio nel mondo del remo veneziano", è stato pubblicato un articolo riguardante la Canottieri Diadora del Lido. In detto articolo si diceva, tra l'altro, che la...
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Veloci nel mondo 24/11/1984
Myriam Andreatini versa lire 10.000 per l'invio dell'Arena per via aerea agli abbonati in altri continenti.
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PORTACARTE Pagine tre 01/12/1984
Riceviamo, graditissimo per la puntualità, il fascicolo 3 della rivista «Pagine Istriane» presentata in bella veste con la copertina raffigurante l'aperto Quarnero. All'Istria insulare e alla Dalmazia è dedicato prevalentemente lo smilzo fascicolo, che contiene peraltro altri due validi messaggi poetici: il saggio e alcune liriche di Lina Galli in apertura; l'ultima lirica, premiata a Muggia, di Bepi Nider, già apparsa sulle nostre colonne. Fabio Russo cerca di individuare le caratteristiche dell'opera della poetessa parentina, che esprime...
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ITINERARI DELLA MEMORIA Magnai' in dialeto - Virgilio Mauro 01/12/1984
Da circa 30-35 anni la cucina si è industrializzata, il rapporto con l'oggetto è quasi inesistente. Le nostre donne erano stoccatrici palpavano il prodotto, sulle loro scelte influivano vista-tatto. olfatto. La cucina domestica crolla anche perché spesso la moglie lavora e spesso il marito mangia alla mensa; le ragazze si rifiutano di imparare
e capita talvolta che la sera, a casa, il marito sente la nostalgia della mensa di mezzogiorno perché questa mensa diventa la sostituzione della mamma.
Non ho fiducia nella medicina al 100 perché...
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