Neve in Toscana Isolati nei poggi - Guglielmo Belli 02/02/1985
Dopo 54 anni, cioè dal tremendo inverno del 1929, la neve è ricomparsa sulle colline e sui poggi della Valdinievole, per non esser da meno col resto d'Italia. Venerdi sera, 4 gennaio, al momento di trar le tende, prima di andare a tavola, l'occhio meravigliato ha notato un turbinio, un cader di fiocchi bianchi e le automobili, sull'aia, già abbondantemente ricoperte di bianco. Occhio al termometro: zero gradi, e la novità è sembrata perfino piacevole. Nella tarda serata e durante la notte, i primi guai, una lunga interruzione di corrente....
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Dal' America - Mario Vlacci 02/02/1985
Pensierini
Quei che i guadagna ben e i xe sempre in boleta, i ga le starsele sbusade.
Forai xe mea
prontarse i capoti
perché
secondo i scienziati derUniversità de Berkeleà (California)
la Terra
fra quindici milioni de ani la vegnarà
coverta dai lavi.
Tra dir e far
xe de mese el mar: ma farsi alora
no i gaveva
ancora le barche.
Le done
per cavar verte calze
le resta
anche senza mutande.
Un micio in casa
senza sorsi
xe come un caciador, che fa el pisolin
solo l'albero.
EI mulo
incontrando el muse lo guarda de sbiego. disendose:
ma porca...
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Piccola posta 02/02/1985
Cari auguri e saluti a tutti. Mario Comparini San Francisco
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E mi lo speto ancora - Nives Saitti Cardone 02/02/1985
Bon, Nadal xe passa, bora fine e bon principio xe passà. la Befana xe passada, ma mi son ancora qua che speto sto bene-doto Almanaco de sto ano; e me fa rabia perché qualchedun ga xa dito che el lo sta legendo e che el se diverti de moti; volaria anca mi gaver sto gusto ma se vedi che per el momento devo spelar perché i schei no li go mandadi proprio de corsa; no se ga tratado de pigrissia ma el fato xe che prima dele feste se ga un muoio de robe de far e se dixi spedisso ogi, spedisso domani e cussi el tempo passa. Ma xe anca un altro...
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Caro Giacometto - Guglielmo Belli 02/02/1985
«E' una delle più toccanti e belle pagine che ho mai sentito., mi dice commossa, con gli occhi lucidi e arrossati, mia moglie, mentre con voce rotta termina l'articolo di Elvino Tomasini su Giacometto Crismani. -E' qualcosa che lascia .veramente una traccia, prosa come poche, senza ombra di retorica, ma che ha reso quasi palpabile la figura interiore e fisica di questo signor Crismani, del quale molti di voi, e tu per primo, mi hanno sempre detto un gran bene. Questo scrittore, poi, vostro amico, possiede una carica di sentimento, di umanità...
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Ripensando a Carnizza - Marino Coglievina 02/02/1985
La suoneria del telefono mi avvisa che qualcuno mi cerca. Sento una voce femminile: Sono Gianna Borsi, del 1927, esule da Carnizza d'Arsa nella nebbiosa Lombardia.. Chiudo gli occhi e parlo con la gentile signora che, nel lontano 1937-38, frequentava la IV elementare, col maestro Minuti, dal pizzo alla Italo Bulbo, mentre io «maestro... picioN, diciassettenne, tentavo di tenere a bada una terza numerosa e turbolenta con alquanti ripetenti in quel di Carnizza, tra boschi e grebani, tra rnasiere e calchiere, carbonaie e cave di pietre....
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C'ERA UNA VOLTA POLA Rosa di sangue ai Giardini - Rico Rovis 02/02/1985
Lo ricordo come un tipo originale, una delle persone bizzarre della nostra città. lo allora ero uno studente giovinetto e lui già un uomo. Non ricordo che nome avesse né che cosa facesse. A farci conoscere fu quell'amabile e vecchia consuetudine della gente di ritrovarsi per la passeggiata serale o domenicale in alcuni luoghi ameni della propria città. A Polo ci si ritrovava di preferenza ai Giardini o al Corso. Le corsie delimitate dalle file degli alberi su cui si svolgeva la passeggiata ai Giardini quell'andare e ritornare sui propri...
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Soliloqui Trilli casalinghi - Gloria Amigo Collani 02/02/1985
La porta di casa aveva un aspetto bonario —con chiave e serratura semplicissime, come quelle interne — e normalmente non era chiusa a chiave Se talvolta ciò accadeva la chiave stessa, somma astuzia. veniva nascosta sotto lo zerbino. Mancava sovente anche il campanello oppure. se c'era, era di quelli di metallo a farfalla chiamati cicalini ed aveva un suono come di bicicletta.
Nella nuova casa dove avevamo traslocato la porta aveva un aspetto molto più efficiente. Era fornita di un campanello elettrico, di una buca per le lettere a fessura....
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02/02/1985 |
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ITINERARI DELLA MEMORIA Le monade che fassevo de mulo - Duilio Dussizza 02/02/1985
Quando che andavo a scola, mia mania me dava la sveia con un: Austen. ch'el sol magna le ore: po'. la spalancava i scuri e, se dopo giorni de mal tempo la vedeva che el bruto continuava, la diseva: poveri noi che vegnarà i spagnoi, se. invesse, pareva che vignissi una bela giornada, la se rivolgeva a altri popoli, invocando: buia sol che brusi sete sciavi al giorno.
Mi. vignivo qualifica. da mia mama. come una bronza coverta: fora el par un santo, in casa nel ghe da pase né ale bestie né ai cristiani. Perché fiero un stussigon e mia sorela...
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